Pubblicato il 10 giugno 2025 da Giacomo Mortara
IL TRUST
Una questione di fiducia
Alla base di una scelta importante come quella di stabilire la destinazione del proprio patrimonio o della propria azienda c’è un elemento in comune: la fiducia. Nelle persone designate eredi, nei professionisti a cui ci si affida o negli strumenti che si utilizzano, la fiducia è caratteristica essenziale che informa ogni decisione. Il Trust è questo, fiducia. Un istituto giuridico di origine anglosassone, una vera svolta all’interno del panorama della pianificazione patrimoniale.

Cos’è il trust?
Riassumibile come il vincolo fiduciario tra disponente, trustee e beneficiario, questo strumento mira a separare una parte del patrimonio dagli altri beni del soggetto che opta per questa tipologia di tutela. I beni selezionati dal disponente vengono messi in quella che potremmo figurativamente definire come una bolla, tutelata da qualsiasi aggressione patrimoniale. Questi asset vengono gestiti dal trustee, soggetto che li amministra secondo clausole contrattuali precise e vincolanti contenute nell’atto istitutivo. A godere dei benefici di questa gestione, il beneficiario designato dal disponente. I beni non diventano di proprietà del trustee, ma non lo sono più nemmeno del disponente.
I vantaggi per aziende e privati
I vantaggi per le aziende sono molteplici. Tra questi, la protezione di un ramo di azienda, l’attrazione di investitori per specifici affari valorizzando alcuni asset, la difesa del capitale aziendale dai creditori. Il trust garantisce sicurezza al patrimonio, e rende il passaggio generazionale meno ambiguo e più competitivo. Destinare la guida di un’azienda a soggetti determinati, rispettando la normativa successoria, permette all’imprenditore di vedere valorizzati i risultati ottenuti negli anni, dando il tempo alla compagine societaria di adattarsi al cambiamento ed evitando una frammentazione della gestione e del controllo.
Questo strumento prezioso e adattabile presenta utilità anche per i patrimoni privati. Ne beneficiano gli asset, che rimangono al riparo da possibili aggressioni creditorie, e gli eredi che evitano contenziosi. La flessibilità delle clausole dell’atto istitutivo e la rigorosa esecuzione delle stesse da parte del trustee si rivelano una vera garanzia del rispetto delle volontà del disponente, specie se abbinate alla redazione di un testamento.
Scarsa fama nazionale, grande valore internazionale
Nonostante tutti questi benefici, il trust rimane poco conosciuto e utilizzato. Falsi miti, scarsa conoscenza, fragile familiarità tra i professionisti generano timori dovuti a una informazione lacunosa. L’istituto, se ben strutturato, non espone ad alcun rischio fiscale, anzi, può semplificare la gestione di eventuali tassazioni. Inoltre si pensa spesso che possa essere utile solo per patrimoni particolarmente ingenti, quando, in realtà, i vantaggi sono molteplici e palesi anche per asset di medie entità.
Il trust riesce a soddisfare al meglio le esigenze di protezione patrimoniale e di pianificazione successoria sulla base di uno studio accurato della situazione patrimoniale o aziendale del disponente. Data la enorme percentuale di imprese familiari in Italia, questa disciplina trova una delle sue massime espressioni per quelle società che vogliono impostare un passaggio generazionale saggio e sicuro. Il trust offre una soluzione eccellente per donazioni a organizzazioni no-profit o per scopi caritatevoli. Anche i patrimoni familiari, non necessariamente aziendali, possono trovare in questa normativa la risposta ad esigenze di protezione a medio-lungo termine.
Sebbene manchi di grande pubblicità, il trust offre esempi pratici di grande valore, per citarne alcuni quali la tutela di un familiare con disabilità, l’istituzione di un fondo studi, garanzie a favore di finanziatori senza intaccare il restante patrimonio aziendale, la tutela di un brevetto in una holding di proprietà intellettuale.
Un prezioso alleato nella pianificazione
Il trust consente una scelta oculata di tempistiche, modalità e indirizzo decisionale. Sondare questa opportunità significa rendere giustizia ai propri traguardi, ai propri affetti e a tutte quelle decisioni nelle quali si è riposta la nostra fiducia per un futuro più sicuro.
Uno sguardo al prossimo articolo
Il fascino della disciplina successoria offre ancora grandi panorami. Il prossimo riguarderà la figura dell’esecutore testamentario.
Articolo pubblicato su MCG Magazine – N. 3, Giugno-Luglio 2025.
Rubrica “Volontà & Successioni”, a cura del Dott. Giacomo Mortara.
